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1992 - 2007 15 anni di movimento

Rassegna stampa


La Nuova Sardegna 17/02/2007


La Nuova Sardegna 19/02/2007

Il MOS compie 15 anni:

Il Movimento Omosessuale Sardo compie 15 anni. Sembrano passati anni luce dalla nascita  nel Gennaio del 1992 ma, in questi 15 anni, gay lesbiche e trans nella nostra città sono riusciti ad uscire allo scoperto, anche se in minima parte, e a rivendicare quello che gli spetta: dignità, rispetto e diritti di cittadinanza. Il MOS nasce come circolo locale di Arcigay, per poi diventare Arcigay Arcilesbica nel 1994 e MOS nel 1996 dopo l’uscita da Arcigay in dissenso sia per la separazione di genere (in quell’anno Arcigay e Arcilesbica si separarono), sia, soprattutto, per una differenza nella teoria e nella pratica politica. Arcigay porta avanti una politica riformista rivolta soprattutto alle Istituzioni, politica che oggi possiamo dire piuttosto fallimentare, mentre il MOS si riconosce in una politica di movimento che riconosce un legame tra tutte le forme di oppressione e di violenza e riconduce l’omofobia non solo alla mancanza di diritti ma anche ad una cultura maschilista e violenta che squalifica la diversità come anormalità in un’ottica omologante di imposizione della Norma eterosessuale. E’ per questo che il MOS partecipa a tutti i coordinamenti e comitati contro la guerra, la violenza sulle donne, il razzismo e tutte le forme di discriminazione e intolleranza che generano marginalità ed esclusione. Nel 1992 il primo dibattito pubblico sull’Aids, alla camera di commercio di Sassari, mentre è del 1994 il primo dibattito pubblico cittadino sull’omosessualità “Vivere Omosessuale” che vede la partecipazione di deputati e dirigenti nazionali di associazioni gay e dell’allora sindaco Spissu. Il dibattito segna uno spartiacque con il passato: per la prima volta gay e lesbiche escono allo scoperto e parlano delle difficoltà del vivere un diverso orientamento sessuale con un enorme successo di pubblico (ca. 150 persone).Nel 1994 nasce il telefono amico per le problematiche derivanti dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere che segue, negli anni, migliaia di persone da tutta la Sardegna. Nel 1996 nasce anche il telefono amico e di informazione sull’Aids e le malattie sessualmente trasmissibili come conseguenza della nascita del Comitato cittadino per la lotta all’Aids di cui il MOS è promotore e coordinatore. Sempre nel 1996 il MOS fonda il Borderline, storico circolo ARCI che diventa subito centro politico, oltrechè ricreativo, frequentato da diversi gruppi, movimenti e collettivi artistici, culturali e politici. Il Borderline diventa un importante sala espositiva che darà spazio a centinaia di giovani artisti della provincia, ma anche centro di dibattiti e conferenze sui temi più disparati. Nel 1999 il Borderline e il MOS organizzano Espressioni Visibili, una mostra internazionale di artisti gay. Nel 2001 sempre il Borderline è sede del Comitato sardo contro il G8 che rappresenta più di 50 sigle da tutta la Sardegna e che porterà a Genova ca. 200 persone. Nel 2004 il Borderline viene posto definitivamente sotto sequestro per la quarta ed ultima volta poiché, a causa dell’enorme debito economico accumulato nei sequestri precedenti, una riapertura diventa impossibile. A tutt’oggi, processi in corso, il Borderline non ha ancora subito alcuna condanna ma rimane inspiegabilmente sotto sequestro preventivo. Accanimento? Omofobia? Autoritarismo? Noi pensiamo semplice imbecillità di chi, per ristrettezza mentale, ha privato la città di un luogo di incontro e produzione artistica e culturale importantissimo.Oggi il MOS aderisce al Forum GLBTQ in cui coordina Queer for Peace, rete internazionale gay, lesbica e trans contro la guerra e porta avanti progetti di cooperazione sull’omosessualità in Palestina e a Facciamo Breccia, coordinamento nazionale a difesa della laicità dello Stato e contro le ingerenze Vaticane.
Il MOS si riunisce tutti i mercoledì presso la sede in via Rockfeller 16/c a Sassari. 

 

Le e i militanti del MOS