SABATO, 17 FEBBRAIO 2007 Pagina 25 - Sassari Una festa per i 15 anni di attività: battaglie per la pace e i diritti civili
Ha fatto uscire dall’ombra gay, lesbiche e transgender
SASSARI. Quindici anni di attività e numerosi risultati raggiunti. Uno su tutti: quello di far uscire dall’ombra (anche se ancora in minima parte) gay, lesbiche e trans che anche in città hanno avuto la forza di rivendicare dignità, rispetto e diritto di cittadinanza. Il Movimento omosessuale sardo, nato nel gennaio del 1992, è una realtà importante, sempre schierato nelle battaglie civili e in prima fila in quelle per la pace e contro ogni forma di violenza. Oggi questo anniversario sarà ricordato con un “Birthday party” a partire dalle 22 al disco bar La Scala.
Per l’occasione è prevista la partecipazione de La Trave nell’Okkio, Lady Glitters, Diamanda, Donate Arselle e Cozze, Coconcita, Regina Grimilde, Lady Starlight, Psyke D’Elika, Baby Jane, Lady Posh e The Fagshions. Con una grande torta offerta da Patrizia della Scala saranno ricordati 15 anni di spettacoli e queer party con la musica dei dj Andrea, Betty e Graffio. Durante la serata verrà presentata anche la nuova campagna del Mos a sostegno dell’approvazione del registro comunale e regionale per le Unioni Civili.
«Il Mos - ricorda il presidente Massimo Mele - era nato come circolo locale di Arcigay, per poi diventare Arcigay Arcilesbica nel 1994 e Mos nel 1996 dopo l’uscita da Arcigay in dissenso sia per la separazione di genere (in quell’anno Arcigay e Arcilesbica si separarono), sia, soprattutto, per una differenza nella teoria e nella pratica politica».
Il Mos si riconosce infatti in una politica di movimento che riconosce un legame tra tutte le forme di oppressione e di violenza e riconduce l’omofobia non solo alla mancanza di diritti ma anche ad una cultura maschilista e violenta che «qualifica la diversità come anormalità in un’ottica omologante di imposizione della norma eterosessuale». «E’ per questo - precisa Mele - che il Mos partecipa a tutti i coordinamenti e comitati contro la guerra, la violenza sulle donne, il razzismo e tutte le forme di discriminazione e intolleranza che generano marginalità ed esclusione».
L’impegno del Mos si è tradotto negli anni con numerosi appuntamenti: nel 1992 con il primo dibattito pubblico sull’Aids, e nel 1994 il primo dibattito pubblico cittadino sull’omosessualità “Vivere Omosessuale” con la partecipazione di deputati e dirigenti nazionali di associazioni gay e dell’allora sindaco Spissu. Il dibattito segna uno spartiacque con il passato: per la prima volta gay e lesbiche escono allo scoperto e parlano delle difficoltà del vivere un diverso orientamento sessuale. Nel 1994 nasce il telefono amico per le problematiche derivanti dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere che segue, negli anni, migliaia di persone da tutta la Sardegna. Nel 1996 nasce anche il telefono amico e di informazione sull’Aids e le malattie sessualmente trasmissibili come conseguenza della nascita del Comitato cittadino per la lotta all’Aids di cui il Mos è stato promotore e coordinatore. Sempre nel 1996 il Mos fonda il Borderline, storico circolo Arci che diventa subito centro politico, oltrechè ricreativo, frequentato da diversi gruppi, movimenti e collettivi artistici, culturali e politici. Il Borderline diventa una sala espositiva per giovani artisti della provincia, ma anche centro di dibattiti e conferenze sui temi più disparati.
«Nel 2004 il Borderline viene posto definitivamente sotto sequestro per la quarta e ultima volta - spiega Mele - poiché, a causa dell’enorme debito economico accumulato nei sequestri precedenti, una riapertura è diventata impossibile. A tutt’oggi il Borderline, che non ha ancora subito alcuna condanna, rimane inspiegabilmente sotto sequestro preventivo».
Oggi il Mos aderisce al Forum Glbtq in cui coordina Queer for Peace, rete internazionale gay, lesbica e trans contro la guerra e porta avanti progetti di cooperazione sull’omosessualità in Palestina e a Facciamo Breccia, coordinamento nazionale a difesa della laicità dello Stato.
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