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Leggi gli articoli della Nuova Sardegna di domenica 16 e lunedì 17 Settembre

 

Comunicato stampa

Oggetto: in merito agli articoli della Nuova di domenica 16 e lunedì 17 sui presunti rapporti omosessuali a Platamona

“Rapporti sessuali tra gay davanti alla spiaggia”. Dietro questo titolo due giorni di articoli sulla Nuova Sardegna, in prima pagina e in cronaca, che, a leggerli bene, in realtà di sensazionale hanno ben poco. La raffica di denunce di famiglie allarmate si riduce in realtà ad una cronaca piuttosto ridicola di un dialogo fra genitori e figli (“cosa fanno?” chiede il bambino, “piangono l’amico morto” risponde la madre …) e fra contraddizioni piuttosto stridenti si sviluppa un articolo la cui unica sostanza è il sensazionalismo che la morbosità di un presunto rapporto fra due uomini insospettabili stimola nei benpensanti. La notizia, infatti, che due uomini sarebbero stati sorpresi nudi in una pineta di Platamona in “atteggiamenti molto intimi” è di per sé una non notizia, tante sono le coppie, etero, gay o a pagamento, che utilizzano Platamona per i loro rapporti. Ma il centro dell’articolo infatti, non è il rapporto consumato, ma i presunti attori del rapporto: professionisti conosciuti e insospettabili, giovani e padri di famiglia.

Da anni la quarta discesa a mare di Platamona è diventata una cosiddetta “spiaggia gay”, dove cioè molti gay, lesbiche, trans e amici si danno appuntamento per prendere il sole, nuotare e passare le giornate insieme. E’ anche vero che, come in molte altre spiagge dell’isola, spostandosi verso l’interno, ben nascosti fra le dune, è possibile imbattersi in amanti dell’abbronzatura integrale, uomini, donne, gay o etero. Tutti molto più liberi per la quasi totale assenza di famiglie benpensanti. Ma a leggere la Nuova Sardegna, questa situazione si trasforma in un’orgia collettiva di “insospettabili” uomini nudi, intenti in chissà quali pratiche sessuali davanti ad una spiaggia densamente popolata di famiglie con bambini. E una volta scoperti, questi “insospettabili”, con moglie e figlio a carico, anziché darsi alla fuga continuano tranquilli, noncuranti del fatto che tra gli scopritori potrebbe esserci proprio la moglie o il vicino di casa. Poco credibile, così come inficia tutto l’articolo l’aver citato erroneamente una discesa a mare anziché un’altra. E’ infatti nella terza discesa a mare che si consumano la maggior parte dei rapporti sessuali, essendo questa la patria degli scambisti, dei rapporti a pagamento eterosessuali e di alcuni rapporti gay occasionali.

Ma l’articolo della Nuova Sardegna, oltre alla morbosità legata al “mondo degli omosessuali insospettabili”, aggiunge anche una nota di suspance, che sarebbe meglio definire di “terrorismo psicologico”: “Girano nomi e cognomi, professioni, tipologie delle auto e numeri di targa”. Si vuole forse alludere ad una “schedatura delle persone omosessuali”? Perché se così fosse la notizia diventerebbe piuttosto allarmante. Parliamo infatti di presunti incontri fra persone consenzienti che danno ben poco spazio ad una “attività investigativa”. Chi viene colto sul fatto viene denunciato e seguirà il normale iter di una denuncia per atti osceni. Ma che senso ha prendere i numeri di targa, la tipologia delle automobili, ipotizzare nomi e professioni? E’ questa un’invenzione del giornalista o davvero è in corso un’operazione di schedatura delle persone omosessuali?

Da una città come Sassari, che è riuscita nel mobilissimo intento di istituzionalizzare l’omofobia condannando chi si batte contro la discriminazione e difendendo al contempo le dichiarazioni deliranti e anti-gay di alcuni consiglieri comunali, dove l’unico circolo gay e lesbico, il Borderline, si trova da tre anni e mezzo sotto sequestro “preventivo”, e dove i muri pullulano di scritte come “frosci al rogo”, ci aspettiamo di tutto. Ma se la notizia delle schedature fosse confermata, saremmo in presenza di una mostruosità che assumerebbe un rilievo di carattere nazionale.

In attesa di avere delucidazioni sull’esistenza di questa presunta indagine, sulla quale non capiamo come il giornalista della Nuova possa avere ricevuto informazioni che dovrebbero essere riservate, invitiamo gay e lesbiche a continuare a frequentare la spiaggia del quarto pettine e a non lasciarsi intimorire da insinuazioni giornalistiche e minacce prive di fondamento.

Movimento Omosessuale Sardo