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PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?

Dal sito www.uaar.it/

Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.
Ci sono invece motivazioni ben più importanti per sbattezzarsi:
  • per coerenza: se non si è più cattolici non vi è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
  • per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
  • per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, "invade" la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie, o più banalmente al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di "imposizione teocratica" e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
  • Per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare una estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la sicurezza che i propri eredi non effetturanno una cerimonia funebre in contrasto con i proprî orientamenti.
il catechismo della Chiesa cattolica ricorda (n. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere “obbediente” e “sottomesso” ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì “pubblici peccatori e concubini” una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano a essere sottoposti alla sua autorità. Ogni prelato può quindi tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?

Modello di lettera da inviare alla parrocchia in cui si è stati/e battezzati/e

Raccomandata A/R
Al Parroco della parrocchia di
indirizzo:
data
OGGETTO: istanza ai sensi dell’art. 7 del Decreto Legislativo n. 196/2003.
Io sottoscritt__,nat__a________________________________il ___________________, residente a______________________in ______________________________________, con la presente istanza, presentata ai sensi dell’art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003, mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei registri parrocchiali.
Essendo stato sottoposto a battesimo nella Sua parrocchia, in una data a me non nota ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, desidero che venga rettificato il dato in Suo possesso, tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata “Chiesa cattolica apostolica romana”.
Chiedo inoltre che dell’avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente sottoscritta.
Si segnala che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente istanza entro 15 giorni, il sottoscritto si riserva, ai sensi dell’art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003, di rivolgersi all’autorità giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali.
Ciò, in ottemperanza del Decreto Legislativo n. 196/2003 (che ha sostituito, a decorrere dall’1/1/2004, la previgente Legge n. 675/1996), in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 9/9/1999 e alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000.
Si allega fotocopia del documento d’identità.
Distintamente.
Firma

AVVERTENZA: prima di inviare la richiesta è indispensabile leggere le informazioni pubblicate sul sito Web dell’UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (www.uaar.it), sezione Laicità, scheda Sbattezzo, paragrafo «Cosa bisogna fare per non essere considerati più cattolici?».