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Rassegna stampa

16-02-99, Sassari

Gay lesbiche e violenza

FLAVIO Manieri, docente di psicopedagogia, Giuseppe Dell'Osso, medico legale, e Raffaele Cananzi, membro della commissione affari costituzionali della Camera, sono stati costretti loro malgrado a mancare all'appuntamento. «Non poter avere un contradditorio sarebbe stata una cosa contraria al nostro metodo», ha affermato il presidente del Comitato di bioetica, l'ex magistrato Nino Bagella, che ha organizzato l'incontro su un argomento divenuto di grande attualità dopo la bocciatura alla Camera degli articoli che permettevano la procreazione assistita eterologa. Per introdurre il dibattito è perciò bastato far sentire le interviste registrate dei principali relatori Dell'Osso, Cananzi e Manieri. L'incontro, dal nome significativs «Oltre il Far West», è servito comunque a fare il punto delle diverse opinioni. Un dato è apparso accomunarle tutte: occorre dotarsi di una legislazione che regolamenti quanto prima questa materia che non può essere lasciata all'arbitrio unico dei medici. La difficoltà, che ha subito scatenato la contrapposizione tra mondo laico e mondo cattolico, è quella dell'individuazione dei valori a cui lo stato deve riconoscere una tutela. Molto chiara la visione prospettata in questo senso dal senatore di Alleanza nazionale Nanni Campus: «La legge si dovrà fare ed è necessario che venga fatta. Dovrà regolamentare e, quindi, vietare. Non è solo una discussione su fecondazione eterologa e omologa, o su coppie di fatto o regolari: è un problema di diritto dell'embrione. Il divieto di manipolazione dell'embrione penso sia difficile da escludere». Mario Oppes, presidente provinciale dell'Ordine dei medici, ha espresso quale dovrebbe essere il senso dell'intervento del legislatore per gli operatori sanitari: «La procreazione assistita deve essere intesa, dal punto di vista medico, come un intervento per l'infertilità. Questo, evitando le contrapposizioni tra i vari radicalismi, deve essere il punto di partenza per il legislatore». Un dubbio sull'importanza, spesso trascurata, dell'identità genetica e sulla profondità della ricerca delle proprie radici è stato posto dal procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minori Antonio Amoroso, mentre padre Francesco Sechi ha ribadito, dicendo di seguire l'etica laica kantiana, l'importanza che deve avere per lo stato la tutela dell'embrione. A ristabilire una sorta di equità tra culture diverse ci ha pensato il presidente del Movimento omossessuale sardo Massimo Mele: «La famiglia eterosessuale non è certo un modello immune dai guai visto che vi avvengono il 90% di violenze su minori. La lotta all'inseminazione artificiale per le coppie di fatto è solo ideologica».(r.s.)