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la Nuova Sardegna — 05 giugno 2008 pagina 26   sezione: SASSARI
Gay Pride, un film sui matrimoni tra omosessuali

 SASSARI. «Ma la Spagna non era cattolica?» è il titolo del film di Peter Marcias che verrà proiettato in antepirma cittadina, stasera alle 21, al Ferroviario. Ferroviario a Sassari proiezione in anteprima cittadina di Ma la Spagna non era Cattolica? Il regista sarà presente alla proiezione, con lo sceneggiatore Marco Porru. Affermato regista sardo, vincitore alcuni anni fa del festival Corto sardo.  Peter Marcias ritorna con una docufiction attualmente in tour per i piú importanti festival europei. Il video è stato prodotto dallo stesso regista e vede la partecipazione di Alessandro averone, Caterina Gramaglia, Vittoria Nicoli, Vincenzo Scuruchi - Italia 2007.  Il video è una interessante analisi dell’impatto che le politiche di Zapatero sui diritti civili hanno avuto in Italia. «Ma la Spagna non era cattolica?» mette a nudo un’Italia ancora troppo legata a una chiesa piuttosto integralista e una cultura fortemente omofobica che fanno del Belpaese il fanalino di coda dell’Europa, dove ormai i diritti di gay e lesbiche sono riconosciuti da tempo. Persino paesi del blocco sovietico come la repubblica Ceca e l’Ungheria ormai riconoscono le unioni civili, mentre si è unita all’elenco dei paesi che riconoscono il matrimonio omosessuale, Olanda, Belgio, danimarca e Spagna, anche la Grecia dove negli scorsi giorni si sono celebrati i primi matrimoni tra gay. Tra fiction e documentario d’inchiesta «Ma la Spagna non era cattolica?» denuncia l’immobilismo della politica in Italia e il conseguente imbarbarimento sociale che foraggia omofobia e discriminazione.  La trama del film. Il Governo Zapatero, nel suo primo anno di attività, ha determinato l’approvazione di numerose leggi, alcune di queste riguardano materie particolarmente delicate sotto il profilo etico e hanno destato (e destano) un grande dibattito sia all’interno del paese che all’esterno. In questo contesto, una televisione spagnola, impressionata dall’interesse suscitato all’estero da questi temi, in particolare in Italia, si è interrogata in relazione alla percezione di queste materie (soprattutto le unioni omosessuali) presso la popolazione italiana. Per questo ha inviato una propria troupe in Italia, precisamente a Roma e nel Lazio, per realizzare un documentario incentrato sulle loro opinioni, in un ambiente intriso di cattolicesimo e vicino, anche fisicamente, al Vaticano.  Andrea Miguel Hernandez, regista dell’inchiesta si troverà però catapultato in una situazione a lui molto personale. Una donna che aveva amato a Madrid vari anni prima ora vive a Roma ed è legata sentimentalmente a una donna.