Chi siamo Mappa sito Contatti


10-12-06, pag. 34, Sassari

L’argomento surriscalderà il prossimo consiglio comunale
Primi «sì» al registro delle unioni civili

Favorevoli all’istituzione le commissioni Cultura e Politiche sociali

Pinuccio Saba

  PORTO TORRES. Anche il comune di Porto Torres intende dotarsi del registro delle unionicivili. Un argomento che certamente surriscalderà il dibattito del consiglio comunale che, forse fin dalla prossima settimana, dovrà esaminare il provvedimento. In caso di voto positivo dell’aula, sarebbe il primo registro delle unionicivili istituito in un comune della provincia di Sassari.  Nei giorni scorsi l’argomento è stato affrontato nel corso di un paio di riunioni congiunte di due commissioni: quella delle Politiche sociali presieduta dal consigliere Ds Romano Ortu e dalla commissione Cultura presieduta dal sardista Carlo Cossu. Al termine del dibattito le commissioni hanno votato all’unanimità l’istituzione del registro. Una votazione alla quale non hanno preso parte i consiglieri del Gruppo Misto (FI, An e Per Cambiare) ma solo perché non erano presenti alle riunioni.  Ora dovrà essere stilato il regolamento per il quale sono state tracciate le direttive di massima. E va subito detto che non si tratta dei «pacs» in sala turritana ma di un semplice registro dal quale risulta che due persone vivono insieme. E, per il momento, non si parla neppure del provvedimento adottato dall’amministrazione comunale di Padova che inserisce nell’anagrafe le coppie conviventi «legate da vincoli affettivi». Un provvedimento, quello attuato dalla municipalità veneta, ben diverso dal registro delle coppie di fatto (da creare al di fuori della sfera anagrafica), ma che ha sfruttato una possibilità offerta dal regolamento attuativo del 1989 della legge sull’anagrafe datata 1954, dove per famiglia anagrafica si intende «un insieme di persone legate da vincoli affettivi e coabitanti». Il registro delle unionicivili sarà quindi al di fuori dell’anagrafe comunale (a meno che il consiglio comunale non decida diversamente) e, diversamente da quanto si crede, avrà pochissime ripercussioni dal punto di vista legale e amministrativo. E’ fondamentalmente un atto politico, una presa d’atto di una situazione esistente che la maggioranza di centro sinistra e sardista intende portare all’attenzione, e quindi sottoporre al dibattito, del consiglio comunale. In tempi rapidissimi: se gli uffici saranno celeri a predisporre il regolamento, l’argomento potrebbe essere affrontato nel corso della prossima riunione consiliare, prevista fra una decina di giorni.