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07-12-06, pag. 28, Sassari

In consiglio il mio no alle coppie di fatto gay

Il costrutto dell’articolo del presidente dell’Agedo Ettore Ciano vuole ancora una volta mettere in discussione la peculiarità dello Stato italiano e afferma che gli omosessuali devono avere i propri diritti, perché pagano le tasse. Benissimo, da qui si evince che il presidente dell’Agedo si arrampica sui vetri e non sa rispondere ai principi che io ho rappresentato per motivare la mia non condivisione all’istituzione del registro delle unioni di fatto gay. Dobbiamo pure smetterla, credo, di compararci sempre con altri paesi... «in quel paese vi sono più diritti per le coppie gay», ma forse, quei paesi anzi senz’altro, hanno una tradizione diversa ma qui in Italia il principio della famiglia è quello sancito dalla costituzione italiana e soprattutto dalla religione cattolica, della quale faccio parte. Non si deve parlare credo di flessibilità e leggi più aperte da parte dello Stato, ma si deve parlare della tradizione religiosa del nostro Stato che porta avanti, con essa, la crescita della nostra società. Io, come già ribadito in altre occasioni, non voglio emarginare nessuno e tantomeno ghettizzare alcuno. Le coppie di fatto gay possono pure vivere nel nostro paese, ma non possono accedere, a mio giudizio, ai diritti comuni, a quelli che vengono dati dallo stato «alla famiglia». Ribadisco ancora che la nostra società è imperniata sul nucleo familiare, il quale è ben regolato dal diritto di famiglia. Col registro delle coppie di fatto a livello giuridico e amministrativo, significa dare una sorta di riconoscimento a queste unioni che per me risulta difficile concepire e che vengano regolarizzate. Questo potrebbe essere un primo passo per un’ampia regolamentazione delle coppie di fatto gay, che col tempo potrebbero «baipassare» la famiglia e costituirsi in nuclei che non potranno mai contribuire alla crescita della nostra società. Io concordo con la linea della Chiesa, che è quella più importante per regolare l’equilibrio e quindi l’assetto negli approcci, con la nostra società. E come già annunciato altre volte, il mio intervento in consiglio comunale, nell’ambito dell’ufficialità dell’argomento, sarà quello del diniego alla formazione del registro delle coppie di fatto gay. E in qualità di consigliere comunale mi sento in dovere di difendere quella maggioranza di popolazione che certamente non condivide i «passaggi» del Presidente Ciano.
Marcello Orrù consigliere comune Sassari