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Dopo la manifestazione di Roma del 2 Dicembre ci sembrava doveroso pubblicare i risvolti omofobici della manifestazione. Nelle ultime settimane le violenze contro gay e lesbiche sono aumentate in maniera preoccupante. Brescia, Bari, Roma, Torre del Lago ecc sono stati teatro di aggressioni, violenze, stupri e omicidi di persone gay e lesbiche

La furia di Luxuria

Roma, 3 dicembre 2006

Luxuria è infuriata. Dopo gli insulti pronunciati contro gli omosessuali dai manifestanti dell'estrema destra che ieri hanno sfilato a Roma, il deputato di Rifondazione scende in campo: "Gli insulti verso le trans devono essere puniti. Il nuovo disegno di legge del ministero dei diritti e delle pari opportunità prevede l'estensione della legge Mancino anche per i reati contro l'orientamento sessuale e identità di genere".

Finora la cosiddetta Legge Mancino del 1993, puniva le discriminazioni e gli atti di odio o violenza giustificati da motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Il ministero delle pari opportunità vuole allargare la tutela anche alle personali scelte sessuali. "Faranno bene a pensarci due volte - dice Luxuria - coloro che nel futuro intenderanno usare lo strumento dell'insulto volgare e poco originale come slogan in qualsiasi manifestazioni".

La reazione era inevitabile. L'Arcigay era insorta già ieri. Il Prc li aveva definiti "slogan agghiaccianti". Il coordinatore della segreteria Ds Migliavacca, "manifestazioni deteriori e retrive". Roba da educande il "Prodi infame per te ci sono le lame", rispetto al "Prodi boia, Luxuria è la tua troia" che ha fatto il paio con striscioni come "Camera con cesso", col volto di Prodi a fare da water e i nomi di Luxuria, Caruso, Grillini e Titti de Simone risucchiati dentro. Il tutto nell'area del corteo battuta dai ragazzi della Fiamma tricolore e di Azione giovani. E c'era pure lo striscione con sù scritto "Luxuria pisciati addosso"? O "No Prodi, no frodi, no froci", firmato dai forzisti di Bari.
"Questi slogan devono sparire", conclude Vladimir Luxuria. "La manifestazione di ieri rimarrà nella storia per essere l'ultima manifestazione in cui gli insulti verso una trans rimarranno impuniti".

Fonte La Repubblica.it