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SASSARI. «DICIAMO BASTA ALL’OMOFOBIA»
Sabato prossimo la manifestazione «Liberi tutti libere tutte»

Un corteo attraverserà tutta la città Ieri è stata cancellata una scritta inneggiante l’odio verso i gay

La Nuova Sardegna 26 Maggio 2009 - di FEDERICO SPANO

SASSARI. Attraverseranno le vie della città, da piazza Santa Maria a piazza Tola, per dire basta all’omofobia, al razzismo e a tutte le discriminazioni. Sabato prossimo, al 17, si terrà «Liberi tutti, libere tutte», la seconda manifestazione in Sardegna per il diritto all’autodeterminazione sul corpo e sulle scelte di vita, organizzata dal Movimento omosessuale sardo.

L’appuntamento è stato presentato ieri mattina, in via Zanfarino, dal presidente del Mos, Massimo Mele, che ha tenuto a precisare che non sarà un «gay pride», ma una manifesazione laica, per sottolineare l’importanza del rispetto verso tutte le diversità, perché il cittadino e il suo benessere psico fisico siano al centro dell’azione politica e legislativa. «È il punto di partenza per una reale lotta a tutti i razzismi, alla violenza e all’odio sociale - ha spiegato Mele -. Temi questi oggi molto sentiti, anche a giudicare dalle numerosissime adesioni giunte per la manifestazione del 30, sia da organizzazioni politico culturali della sinistra diffusa, che da tanti cittadini e cittadine esasperati dal progressivo imbarbarimento delle relazioni sociali e dall’uso indiscriminato della violenza quale unica modalità di risoluzione dei conflitti a tutti i livelli».

Mele ha rivolto un appello ai sindaci sardi: «Invitiamo tutti i sindaci interessati a dare un segnale forte contro la violenza a partecipare alla manifestazione di sabato con la fascia tricolore». Sicuramente sarà presente il sindaco di Atzara, il primo comune sardo ad avere istituito il registro delle unioni civili.

In piazza Tola, al termine della manifestazione, sono previsti interventi dal palco e un concerto con numerosi gruppi musicali.

La scelta di via Zanfarino, di fronte alla facoltà di Lettere, per presentare la manfestazione non è stata casuale. Su un muro, ormai da una decina d’anni, era ben visibile la scritta «Frosci al rogo», che né comune né università hanno mai pensato di cancellare. L’artista Leonardo Boscani, assieme ad altri artisti dell’accademia di Belle arti, ha coperto quella frase «vergognosa, che incitava alla violenza» con un’opera d’arte (la prima di una lunga serie, hanno promesso ieri). Un gatto rosso su fondo bianco. «Chat rouge». Massimo Mele al termine dell’incontro di ieri ha presentato la mozione contro l’omofobia che è stata spedita a tutti i comuni sardi con più di 1.500 abitanti. «Il Comune di Sassari, al quale è stata presentata da tempo - ha concluso Mele - non l’ha mai neppure discussa».