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SASSARI IL GRANDE RUOLO DELLA FAMIGLIA BASATA SUL MATRIMONIO
Il dibattito della commissione Pari opportunità, le tutele e le contrapposizioni
martedì 29 gennaio 2008 , di La Nuova Sardegna

Ho partecipato con interesse al dibattito promosso dalla Commissione per le pari opportunità del Comune di Sassari in data 5 dicembre 2007.
Tengo però a rilevare che, nonostante la commissione abbia come obiettivo la tutela delle uguaglianze delle persone contro ogni tipo di discriminazione secondo i principi costituzionali, si sia sviluppato di fatto nelle cinque relazioni un ampio trattato sull’affermazione che ormai la nostra società sia matura perché al termine Famiglia si possano contrapporre altri tipi di famiglia, le famiglie appunto, evidenziando l’urgenza di legittimazione delle così dette unioni di fatto e puntando sullo scardinamento della famiglia. Infatti si è sostenuto tra l’altro che il concetto di famiglia naturale è stato costruito nel tempo; che la visione della famiglia è data dalle ideologie del tempo; si è evidenziata la capacità delle famiglie omogenitoriali di essere sufficientemente idonee all’educazione e formazione dei figli alla pari con la famiglia; si è parlato della teoria dei generi, non più solo maschio e femmina, (ma non si sa quanti!) come sinonimo di esso; del fatto che la nostra Costituzione non vieti esplicitamente il riconoscimento delle coppie di fatto; infine l’affermazione che la famiglia naturale sia un inganno! Sostenendo inoltre che non si capisce il significato «naturale» proprio della famiglia. Pur rispettando le tesi personali dei relatori, mi domando cosa c’entri la Famiglia con le persone i cui diritti debbano essere tutelati da ogni discriminazione. La Cpo dovrebbe tenere conto, proprio per il ruolo pubblico che riveste, che la Famiglia, come definita nella dichiarazione universale all’art. 16 «è il nucleo fondamentale della società e dello Stato e come tale deve essere riconosciuta e protetta»; che la nostra Costituzione considera il matrimonio fondamento della famiglia, cioè fondamento del fondamento della società. Non entro nel merito del dibattito in corso dei pacs-dico-cus, ecc. ma mi duole sentire ancora parlare di provvedimenti di legittimazione urgenti a favore di unioni di persone con diritti simili alle unioni matrimoniali, senza assunzioni di doveri nei confronti della società. Le istituzioni riflettano seriamente che cosa costituisce il «fondamento della società e dello Stato» e almeno rispettino e riconoscano veramente quella Famiglia che lo Stato riconosce e alla quale lo Stato deve «riconoscenza» per il ruolo vitale che assume nella nostra società, pur in presenza di notevoli sacrifici e difficoltà e che solo l’amore dei coniugi, stabile nel tempo, aiuta a superare; e la Famiglia, fondamento della società, è in affanno ora come non mai, deve essere aiutata con politiche familiari che la rendano protagonista delle proprie scelte autonome, e che non sia inquinata da pseudo matrimoni di serie B perché ciò indirizzerebbe i giovani al disimpegno verso la società premettendo al principio di stabilità la provvisorietà del «finché dura». Sulle unioni omosessuali, e su questo punto molto si è soffermata l’attenzione dei relatori adeguandosi a quella che è la spinta dei dibattiti in corso da tempo, per dirla senza giri di parole, è certa l’impossibilità di generare figli e non sono e non saranno mai il «nucleo fondamentale della società e dello Stato»; i diritti della persona sono garantiti a tutti dal nostro ordinamento, ma quelli della Famiglia solo alla Famiglia.

Antonello Macciocu presidente Forum delle Associazioni familiari di Sassari