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APPELLO MOS

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento progressivo di episodi di discriminazione, bullismo e violenza generati dall’odio e dal disprezzo dell’altro. Donne, immigrati, omosessuali, transessuali e, adesso, anche i profughi in fuga dalle zone di conflitto, sono diventati il capro espiatorio di anni di politiche maschili incentrate sullo sfruttamento e la violenza. Se la guerra ha sostituito la diplomazia nelle relazioni fra le Nazioni, il controllo e la repressione hanno cambiato radicalmente la gerarchia del potere all’interno degli Stati stessi e l’ostilità e la violenza stanno riscrivendo le relazioni fra le diverse componenti sociali così come fra i sessi.
Nel 2009 Sassari ha visto la sua prima manifestazione unitaria contro l’omofobia, il razzismo e tutte le discriminazioni. Una formula ampia che voleva indicare come tutte le forme di discriminazione e violenza generate dall’odio e dal disprezzo dell’altro, derivano dalla stessa cultura maschile e autoritaria, dalla paura, dalla logica della contrapposizione e della sopraffazione.
Nel 1993, con la legge Mancino, l’Italia si è dotata di uno strumento che condanna non solo i crimini di odio ma anche l’istigazione all’odio e alla violenza contro altri esseri umani sulla base del sesso, dell’etnia, della religione e dell’appartenenza politica. Purtroppo, a quel tempo come oggi, l’odio verso le persone omosessuali e transessuali non rientrava in tale logica poiché avrebbe messo sul banco degli imputati tutti quei rappresentanti politici e religiosi che considerano un loro diritto inalienabile, come ha sostenuto quest’anno all’ONU il Vaticano, condannare e vietare i comportamenti omosessuali o comunque contrari alla loro fede religiosa. Ovvero il diritto degli omofobi a discriminare viene prima del diritto di gay e lesbiche a vivere felici.

Nei mesi passati l’Italia e la Sardegna hanno visto milioni di persone scendere in piazza contro il razzismo, il sessismo e l’omofobia. Noi vorremmo partire proprio da qui e dare vita ad un coordinamento unitario che riesca a promuovere una grande manifestazione per i diritti e le libertà di tutti i cittadini e le cittadine e per rivendicare il diritto all’autodeterminazione sul proprio corpo e nelle scelte di vita. Una manifestazione contro l’omofobia, il razzismo e tutte le discriminazioni che veda di nuovo in piazza, insieme, uomini, donne e transessuali di qualsiasi orientamento sessuale, politico, religioso e di qualunque provenienza geografica e culturale.

La manifestazione contro l'omofobia, il razzismo e il sessimo del 4 Giugno a Sassari, è promossa da:


Movimento Omosessuale Sardo, Arci, Emergency SS, Circolo Prc Hutalabì, Ass. Nessun Dorma, Comitato Primo Marzo SS, associazione Enrico Berlinguer SS, CGIL SS, Sinistra e Libertà SS, Noidonne 2005, SISM (Studenti Medicina), manifesto sardo, PdCI

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