La Repubblica 1/08/2007
INTOLLERANZA, VIOLENZE E OMICIDI COSì L´OMOFOBIA STA CRESCENDO IN ITALIA
Un clima che si respira già sui banchi di scuola, cavalcato da alcuni movimenti di estrema destra e che sfocia ogni anno in decine di delitti
di VLADIMIRO POLCHI
ROMA - In Italia, l´omofobia è bipartisan. «Per i gay ci vuole la garrota», ha proposto recentemente l´assessore regionale lombardo Pier Gianni Prosperini (An). «L´omosessualità è una devianza della personalità», ha ribadito più cautamente la senatrice della Margherita, Paola Binetti. Come stupirsi allora se oltre il 53% degli studenti italiani dichiara di ascoltare spesso a scuola l´offesa "finocchio", rivolta a un compagno?
L´allarme omofobia rischia così di investire il nostro Paese. «In casa nostra si stanno moltiplicando episodi di violenza, atti vandalici e discriminazioni a carattere omofobo - ha avvertito il ministro per le Pari opportunità, il 30 maggio scorso, durante un´informativa urgente alla Camera - sono segnali di un clima che vede riemergere pregiudizi e soprusi, che avremmo voluto superati da tempo». Barbara Pollastrini ha anche ricordato che «in questa inaccettabile e odiosa omofobia si è segnalato, fra gli altri, il movimento politico denominato Forza Nuova» e che nel «2006 sono state 30 le persone transgender uccise».
L´allarme è rilanciato da un dossier presentato dall´Arcigay, a fine giugno, alla commissione Giustizia della Camera: una lista impressionante di 7 omicidi (l´ultimo quello di un transessuale a Pescara il 21 aprile scorso); 30 atti di violenza fisica (pestaggi e stupri); 8 atti vandalici nei confronti di sedi e locali omosessuali; 50 episodi di discriminazione nell´ambito lavorativo e sociale a causa del proprio orientamento sessuale. Non solo. Secondo una ricerca, finanziata dall´Unione europea e condotta nei mesi scorsi da Arcigay, uno studente su due (il 53,5%) sente pronunciare spesso a scuola parole offensive come "finocchio" e a oltre il 10% degli studenti capita di vedere spesso un ragazzo deriso, offeso o aggredito perché ritenuto omosessuale. «Il clima d´odio e l´assenza di regole - sostiene il presidente dell´Arcigay, Aurelio Mancuso - sta portando a un arretramento culturale e a un crescente allarme omofobia. La politica - prosegue - sta sottovalutando la crescita di gruppi neofascisti, responsabili di atti vandalici e aggressioni verso la comunità gay. Per questo chiediamo che vangano al più presto messi fuori legge».
Mentre l´allarme monta, in commissione Giustizia della Camera è ancora fermo il pacchetto antiviolenza e antidiscriminazioni varato dall´esecutivo prima di Natale. Mentre la Commissione per i diritti delle lesbiche, gay e transgender, istituita dal ministero per la Pari opportunità, è ancora in attesa delle nomine dei vari componenti.
Ma il problema omofobia non è solo italiano: lo dimostra la risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 26 aprile scorso, nella quale si condanna con forza ogni discriminazione fondata sull´orientamento sessuale e si chiede a tutti gli Stati membri di assicurare che le persone vengano protette da discorsi omofobici e da atti di violenza.
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