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CAGLIARI, RITROVATO MORTO IN AUTO NEL PARCHEGGIO STADIO
Un 42enne forse ucciso da infarto dopo una violenta lite
martedì 17 marzo 2009 , di ansa

Milano, 17 mar. - E' un giallo la morte di un tappezziere di 42 anni originario di Nurri (Cagliari). Il cadavere di Andrea Atzeni di 42 anni, residente nel quartiere cagliaritano di Villanova, è stato ritrovato ieri da un passante all'interno di un'auto ferma nei parcheggi dello stadio Sant'Elia di Cagliari, abituale ritrovo di gay. A ucciderlo un infarto causato probabilmente da un violento litigio: sulla sua camicia sono state ritrovate alcune gocce di sangue. Oggi sarà eseguita l'autopsia. Secondo la ricostruzione fatta dai Carabinieri, il 42enne avrebbe trascorso tutta la domenica nel piazzale, vedendosi con diverse persone. Gli investigatori puntano a capire quali sono stati i suoi ultimi movimenti e quali persone ha incontrato.

CAGLIARI. «NESSUN GIALLO, è MORTO PER UN MALORE»
I familiari danno la loro versione dei fatti sul decesso di Andrea Atzeni: «È stata una tragica fatalità»
mercoledì 18 marzo 2009 , di L'Unione Sarda

«Andrea aveva già avuto due infarti nel giro di otto anni, uno a Vincenza e l'altro di recente qui a Cagliari. Girava sempre con la pastiglia salvavita nel portafogli, solo che l'altra sera non ha fatto in tempo a prenderla. Per quanto ne sappiamo è stata una fatalità». A parlare è Emilio Giordano, cagliaritano di 37 anni, cugino di Andrea Atzeni, il tappezziere trovato cadavere l'altra sera nella sua auto a Sant'Elia. Ieri pomeriggio è andato a vedere il parente nella camera mortuaria del cimitero di San Michele, appena finita l'autopsia quando la salma è stata riconsegnata alla famiglia. «Non aveva segni di colluttazione», prosegue, «ma semplicemente un graffio tra l'occhio sinistro e il naso. Nessuna tumefazione». La famiglia è convinta che si sia trattato di morte naturale, anche se per il momento attendono che la Procura finisca l'indagine. «Andrea era una persona di un'onestà e una generosità enorme», prosegue, «faceva parte di una famiglia numerosa e ha lavorato tutta la vita, sin da ragazzino, emigrando a Vicenza per stare in fabbrica. Poi è tornato nell'Isola e si è messo a fare il tappezziere».

IL RICORDO Tra qualche mese sarebbe diventato zio, e con i suoi parenti cagliaritani aveva un forte legame. «Ci vedevamo spesso, anche se ultimamente un po' meno frequentemente», dice ancora, «con mia madre si sentivano in continuazione e ogni festa era una scusa per stare assieme. Ha sofferto parecchio per la morte della madre, quando era ancora giovanissimo, ma era veramente un uomo per bene. Un pezzo di pane». Quanto al ritrovamento del corpo, in un luogo spesso frequentato da gay, la famiglia è categorica. «Non so cosa ci facesse lì perché non era assolutamente omosessuale, anche se non cambierebbe nulla», prosegue il cugino, «la nostra ipotesi è che abbia sentito arrivare i sintomi dell'infarto che conosceva benissimo e si sia fermato per prendere la sua pastiglia salva-vita dal portafogli, ma non ha fatto a tempo. Nessun pestaggio tra gay, anche perché non solo non ci sono i segni, ma mio cugino stava anche frequentando da qualche tempo una ragazza».

IL NEGOZIO Tornato a Cagliari, Andrea Atzeni aveva preso in gestione un negozio di tappezzeria e per qualche tempo aveva fatto anche il sarto. «Dovete scriverlo a chiare lettere che era una persona onesta e perbene», conclude il cugino, a nome dei familiari, «è stata una tragica fatalità anche il fatto che sia morto in quel posto che resta una zona di passaggio. Siamo convinti non esista alcun giallo, si tratta di un semplice infarto».

NURRI La piccola comunità di Nurri ieri si è chiusa nel silenzio dopo la morte di Andrea Atzeni. Nessuno vuole commentare le indiscrezioni trapelate in questi giorni sulla vita privata del giovane: troppo alta la forma di rispetto nei confronti dei familiari della vittima. Ieri mattina bocche cucite in Municipio e nessun commento nelle strade e nella piazza principale del paese. Andrea mancava da troppo tempo dal suo paese d'origine: vent'anni fa era un ragazzo con talento, idee e voglia di lavorare. Il piccolo centro del Sarcidano non era il luogo ideale per investire nel commercio: l'hinterland di Cagliari offriva più chance. Vent'anni dopo la tragica fine nel parcheggio “a cuore” di Sant'Elia.

Oggi, alle 15.30, è previsto il funerale nella parrocchia di Nurri, il suo paese natale.

FRANCESCO PINNA

SEVERINO SIRIGU