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La Nuova Sardegna

13-04-07, 11 Nuoro

Schieramenti a confronto in assemblea ma i contrari organizzano il Family day
Dico, Tortolì approva le unioni civili

TORTOLÌ. Il consiglio comunale, mercoledì 18, è chiamato ad approvare il regolamento sull’istituzione delle unionicivili. Il Comune si appresta a compiere un passo importante in direzione dei Dico locali (unioni di fatto). Tutto questo avrà valore solo ai fini amministrativi. Dovrà essere appurata la reale situazione di convivenza. Finora, in tutta l’isola, solo pochi Comuni hanno compiuto questo passo, mentre in tutta l’Ogliastra si tratta del primo caso.  È probabile che mercoledì pomeriggio, quando nella seduta straordinaria dell’assemblea civica si discuterà dell’approvazione del regolamento sulla istituzione del Registro delle unionicivili, si possano registrare delle convergenze trasversali fra maggioranza (di centro-sinistra e sardista) e opposizione (della Cdl). Con l’approvazione del suddetto regolamento, Tortolì si porrà all’avanguardia per quanto attiene le unioni di fatto locali. Il tutto solo a fini amministrativi e una volta che i vigili urbani avranno appurato la reale convivenza. Così come pare che ci saranno delle levate di scudi contro questa iniziativa della maggioranza comunale guidata dal sindaco Marcella Lepori (indipendente di sinistra).  C’è già chi ipotizza la possibile organizzazione di un “family day” tutto in salsa tortoliese.  Il vice sindaco-assessore ai Lavori pubblici Daniele Murru (anch’egli indipendente di sinistra) parla di passo in avanti molto importante: «Sono perfettamente d’accordo e in linea con la decisione di questa maggioranza di approvare il regolamento sull’istituzione del Registro delle unionicivili. Faccio un esempio chiaro: una coppia che chiederà di essere iscritta in questo Registro (dopo controlli da parte dei vigili urbani, che dovranno verificare la reale situazione di convivenza), in caso di morte di uno dei due, potrà continuare ad avere diritto per la graduatoria della casa popolare o altro».  Per Murru, con l’approvazione del regolamento si verrà incontro ai cambiamenti registratisi nella società moderna: «Che lo si voglia o meno, queste sono esigenze molto sentite. Non diciamo che le persone non devono sposarsi religiosamente o civilmente, ma che vogliamo recepire questa forte esigenze che in tanti avvertono, rispetto alle reali unioni di fatto». D’accordo anche i consiglieri della Margerita, Antonello Nieddu e Sebastiano Carta. Quest’ultimo afferma: «Con questo Registro delle unionicivili, nel quale si potrà iscrivere chi lo vorrà, pensiamo di recepire un’esigenze della società, pensando anche a tutelare le fasce più deboli».

 

14-04-07, 10 Cagliari

Don Mereu: è sbagliato dare un riconoscimento alle unioni civili
Dico, rivolta di Chiesa e centrodestra

Lamberto Cugudda

  TORTOLÌ. Il consiglio comunale, nella seduta in programma mercoledì pomeriggio, è chiamato ad approvare il regolamento sul nuovo Registro delle unionicivili (sulle coppie di fatto). Come era logico attendersi, si registrano diverse posizioni contro tale iniziativa della maggioranza di centro-sinistra e sardista. «Questa decisione della maggioranza comunale - afferma monsignor Mario Mereu , parroco di Sant’Andrea, la parrocchia della zona centrale tortoliese - non può essere accettata dalla Chiesa. Io non l’accetto neanche come cittadino e come cristiano. Sono orientamenti che pongono nel dimenticatoio il matrimonio. Oltretutto, vista la grande libertà che si registra oggi, se due persone vogliono convivere possono farlo tranquillamente. Ma dare un crisma di riconoscimento ufficiale istituendo un Registro delle unionicivili a livello comunale (e quindi legalizzandole), mi pare veramente troppo».  Il consigliere comunale d’opposizione, il forzista Franco Ammendola , sostiene di non essere contrario, in linea di principio, al riconoscimento delle reali convivenze: «La maggioranza comunale di centro-sinistra e sardista sta però sbagliando nella forma e nel merito. Non si poteva attendere una decisione del governo nazionale? Qui si stanno anticipando i tempi puntando a legalizzare le convivenze di fatto con l’iscrizione in un Registro che avrà valore sotto il profilo amministrativo. Mi pare una grande forzatura. La giunta e la maggioranza guidate dal sindaco Marcella Lepori avrebbero fatto meglio a dare delle risposte su gravi problemi di Tortolì-Arbatax: l’acqua ancora non potabile; la mancanza di lavoro; il sistema di raccolta dei Rsu (rifiuti solidi urbani) che fa acqua da tutte le parti; l’inerzia di fronte all’assenza degli uffici a livello provinciale e tanto altro».  Anche il capogruppo in consiglio provinciale di Forza Italia (nonché coordinatore cittadino) Angelo Cucca , è contro l’iniziativa della maggioranza guidata da Lepori.  «Qui non si tratta di battaglie di civiltà - rimarca l’esponente azzurro - ma soltanto di una decisione che punta a non attendere neanche le decisioni sui Dico in campo nazionale. Sono nettamente contrario a questo Registro sulle unionicivili, che punta a legalizzare le coppie di fatto. Continuo a essere per il matrimonio e sono un sostenitore della famiglia tradizionale. Se uno vuole convivere è libero di farlo, ma legalizzare, a livello comunale, questo stato di cose, mi pare troppo. La maggioranza comunale di centro-sinistra e sardista avrebbe fatto meglio a pensare a dare delle reali risposte ai tanti e gravi problemi di Tortolì-Arbatax»  Favorevolissimo è l’assessore comunale ai Servizi sociali e alla cultura, Giorgio Mascia (Rc): «È un passo avanti di grande civilità. Con questo Registro sulle reali convivenze, si recepisce una forte e costante esigenza della società, al di là delle varie posizioni politiche. Non si può negare il riconoscimento di sacrosanti diritti alle coppie di fatto, che anche a Tortolì-Arbatax sono tantissime».

15-04-07, 12 Nuoro

Pareri discordi sull’ordine del giorno. Il sindaco difende la scelta
Polemiche sul Registro delle unioni

TORTOLÌ. L’approvazione del regolamento sull’istituzione del Registro delle unionicivili (ovvero sulle coppie di fatto, anche omosessuali), inserito al secondo punto all’ordine del giorno della seduta consiliare comunale di mercoledì pomeriggio, continua a fare discutere tanto. Il sindaco Marcella Lepori difende la sua proposta a spada tratta: «È una scelta di civiltà, senza alcuna distinzione di razza, religione, orientamento sessuale o fede politica. Al Registro, che non sarà consultabile e che avrà fini amministrativi, si iscriveranno solo le coppie che lo chiederanno».  Il presidente del Consorzio industriale di Tortolì-Arbatax, il diessino Antonio Scudu, si schiera in maniera decisa a favore della scelta del sindaco Lepori e della sua maggioranza: «Stanno dando dimostrazione di recepire un’esigenza molto forte che giunge dalla società. Tortolì sta aprendo la strada ai Dico, che rappresentano la civiltà e il riconoscimento delle coppie di fatto. Al di là dei soliti ipocriti che preferiscono fare come gli struzzi, nascondendo la testa sotto terra per non vedere la realtà».  Anche Gino Loi, consigliere comunale Ds di Tertenia e membro del cda del Consorzio industriale, approva l’orientamento della maggioranza tortoliese: «Sono pienamente d’accordo sul riconoscimento delle reali convivenze. Con l’approvazione del regolamento sull’istituzione del Registro delle unionicivili, Tortolì si sta ponendo all’avanguardia. Mi auguro che presto riescano a seguire lo stesso esempio anche altri Comuni della nostra area provinciale».  Il consigliere comunale tortoliese d’opposizione, Ennio Mascia non è d’accordo sui Dico locali: «Oltre a questo, mi chiedo che bisogno c’era di correre, non attendendo neppure quanto verrà stabilito a livello nazionale rispetto alle coppie di fatto. Secondo me, la maggioranza comunale di centro-sinistra e sardista sta commettendo un grande errore».  Il suo collega Fausto Mascia (entrambi vennero eletti in consiglio comunale con la lista “La Civica”) è ancora più deciso nel bocciare il Registro delle unionicivili proposto dal primo cittadino Lepori: «Ero, sono e resterò sempre per la famiglia tradizionale. Non capisco perché il sindaco e la sua maggioranza di centro-sinistra e sardista vogliano compiere questo passo. Ho sentito tanta gente contraria a questo riconoscimento, a livello amministrativo, delle convivenze di fatto. Non è istituendo questo Registro che si darà segno di grande civilità». Un altro consigliere comunale di minoranza, il forzista Mimmo Lerede, critica con forza quanto intende fare la maggioranza: «Per approvare un regolamento (come quello del Registro delle unionicivili), bisogna prima conoscerlo. Noi non siamo stati messi a conoscenza di nulla. Ma questa non è una novità. Annuncio fin da ora il mio voto contrario a questa iniziativa estemporanea della maggioranza, che avrebbe ben altri problemi da affrontare».(l.cu.)