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SABATO, 30 GIUGNO 2007

«Questi sono metodi inaccettabili»

La reazione del sindaco Ganau dopo l’occupazione del Mos

Il presidente del consiglio: «E’ stata offesa l’istituzione, eppure si lavora per le loro istanze» 

SASSARI. Dai rappresentanti delle istituzioni cittadine arriva una netta condanna dei metodi e dei toni usati dai rappresentanti del Movimento omosessuale sardo, che l’altro ieri con un blitz hanno trasformato un sit-in di protesta davanti a Palazzo Ducale in una spettacolare occupazione dell’aula consiliare. Il sindaco Gianfranco Ganau e il presidente del consiglio comunale Monica Spanedda hanno espresso ieri un forte disappunto per la clamorosa dimostrazione messa in atto dal Mos che, nell’occasione, ha avuto l’appoggio da parte di alcune associazioni che operano nel territorio.
 L’occasione era data dalla giornata dell’orgoglio gay del 28 giugno, la scintilla le dichiarazioni “forti” nei confronti dei gay espresse “da consiglieri cattolici e di destra” durante la discussione di una mozione sulla famiglia e il mancato varo del registro delle unioni civili. Sembrava la classica protesta, poi il discorso del presidente del Mos Massimo Mele, ironico e durissimo: «Prima del nostro viaggio a Roma per il Gay Pride - dice - la questura ci ha avvisato che temeva per la nostra incolumità: siamo stati scortati. E ultimamente sono state parecchie le aggressioni verbali e fisiche verso i gay. Tutta colpa di alcuni consiglieri che hanno fomentato un clima di odio e omofobia». Ma l’idea era quella di un’irruzione nella austera sala consiliare del Comune. E così occupati tutti i banchi, da parete del sedicente “consiglio comunale autogestito” sono state votate all’unanimità diverse mozioni tra cui quella sul riconoscimento delle unioni civili.
 Monica Spanedda, presidente del consiglio, è netta: «Non sono metodi che aiutano il dialogo - dice -, occupare la sala consiliare ma soprattutto fare certe affermazioni è solo un’offesa all’istituzione. Un consigliere rappresenta la città e va rispettato. Altrimenti è inutile pretendere rispetto. L’uguaglianza è un principio sacrosanto e altri stanno comunque lavorando per le loro istanze».
 Il sindaco Ganau: «Non è stata rispettata la sala consiliare e l’istituzione. Ci sono modi e modi per manifestare e certi atteggiamenti non aiutano la battaglia degli omosessuali e più in generale quella per il riconoscimento dei diritti alle coppie di fatto. C’è invece chi vuole spettacolarizzare ed esasperare i toni. E riguardo al registro delle unioni civili sanno benissimo che in questo momento non ci sono i numeri per approvarlo. E poi loro stessi non ci credono, solo una questione di principio».
 «L’aula consiliare è luogo di dialogo e contrapposizioni - dice Giancarlo Carta, uno dei consiglieri chiamati in causa dal Mos - cosa c’entrano le accuse personali, le ingiurie, contro chi sostiene civilmente le proprie idee politiche, culturali e morali?»
Antonello Palmas