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rassegna stampa da La Nuova Sardegna Un’iniziativa del movimento omosessuale sardo La delegazione sarà in Palestina dal 15 giugno per instaurare un dialogo politico SASSARI. Parte da Sassari il progetto di pace internazionale “Queer for peace”. Momento centrale del progetto, nato lo scorso novembre al Social forum di Firenze su proposta del Movimento omosessuale sardo, al quale hanno aderito organizzazioni italiane ed internazionali, sarà la missione di pace Glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transgender) in Palestina, che partirà il 10 giugno prossimo. Obiettivo della missione è principalmente quello di unire un discorso di pace ad una più ampia battaglia per i diritti umani, partendo dal diritto al libero orientamento sessuale, insieme ad un’azione di “diplomazia dal basso”, che si esprime nel tentativo di riportare israeliani e palestinesi a incontrarsi e riallacciare rapporti interrotti da anni. Due le destinazioni del viaggio: Israele, dove la delegazione incontrerà esponenti politici e di organizzazioni Glbt; e Palestina, per l’incontro con esponenti della società civile e rappresentanti politici. Si parlerà di omosessualità e si getteranno le basi per il sostegno ad un progetto di creazione di un centro per l’assistenza di gay e lesbiche. Alla conferenza stampa locale di presentazione dell’iniziativa, che si è tenuta ieri presso il circolo Borderline, e precede quella nazionale che si terrà a Montecitorio il 28 maggio, oltre al presidente del Mos e portavoce nazionale di Queer for peace Massimo Mele e alla delegazione cittadina in partenza, hanno partecipato il consigliere regionale Ds Silvio Lai e il presidente provinciale dell’Arci Franco Uda, in rappresentanza di due dei numerosi organismi, associazioni e esponenti politici che a livello regionale e nazionale hanno dato sostegno al progetto. «L’idea di un’iniziativa in Palestina - ha spiegato Massimo Mele - nasce dall’esigenza di accompagnare la teoria ad una pratica politica che ci renda soggetti attivi del cambiamento, portandoci ad interagire con gli eventi partendo e portando la nostra specificità. Occorre utilizzare linguaggi e modalità condivise per incontrarsi, parlarsi e cercare, insieme, alternative alla guerra, allo sfruttamento, alla violenza, alla povertà, al razzismo e all’emarginazione. Abbiamo pensato alla Palestina per il valore simbolico che il conflitto israelo-palestinese, che dura da 36 anni, ha assunto nel tempo, come paradigma dell’imperialismo. È difficile parlare di diritti individuali in uno stato in cui l’occupazione militare permanente inibisce la quotidianità della vita e degli scambi. Inoltre in Palestina, come in gran parte dei paesi arabi cosiddetti moderati, il crescente potere delle organizzazioni fondamentaliste, insieme ad una sorta di militarizzazione dei rapporti sociali dovuti alla guerra, ha messo in atto una vera e propria persecuzione nei confronti degli omosessuali. Sono questi i motivi per cui abbiamo deciso di dedicare il Pride 2003 al tema della pace e dei diritti umani individuali». Sarà questo il messaggio che verrà portato al Pride di Gerusalemme, città simbolo dell’incontro fra culture, religioni e popoli diversi. La missione dal 15 giugno sarà nella West Bank e a Gaza per vedere gli effetti dell’occupazione e della guerra ma, soprattutto, per incontrare gli esponenti dell’associazionismo e della politica palestinese. La delegazione di Sassari in partenza è composta da sei persone fra le quali il portavoce nazionale di Queer for peace Massimo Mele e il fotografo Marco Sanna in rappresentanza del Circolo Noir, che documenterà le tappe della missione. (a.re.)
04-06-03, pag. 24, Sassari Una delegazione del Mos in Israele SASSARI. Una delegazione del Mos (Movimento omosessuale sardo) partirà per Israele il 10 giugno, per incontrare esponenti della società e del parlamento. Il gruppo parteciperà al Pride di Gerusalemme, «città simbolo dell’incontro fra culture, religioni e popoli diversi». Il Mos aggiunge che incontrerà «esponenti dell’associazionismo e della politica palestinese per dire loro che la lotta di liberazione di un popolo è tanto più forte quanto più riconosce i diritti fondamentali degli individui, come il diritto alle identità e all’orientamento sessuale». More info: www.queerforpeace.org. Partenza: 10 giugno, ritorno 20 giugno da Roma. La permanenza è a Gerusalemme, da dove il gruppo si sposterà per Tel Avis (12 giugno), Ramallah (16 giugno), Gaza (17/18 giugno). Il Pride di Gerusalemme è il 14 giugno. Per adesioni, Mos, via Rockfeller 16/c, Sassari.
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