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Venerdì 31 Marzo 2006

SASSARI. Pacs, unioni civili, famiglie di fatto, matrimoni. Se ne discute lunedì sera, alle 17,30, nella sala dibattiti dei vigili urbani in via Carlo Felice. L’iniziativa è promossa dal Movimento omosessuale sardo, l’Agedo e l’Arci provinciale. E’ prevista la partecipazione di Paolo Perigo (Arcigay nazionale), Eva Mamini (Arcilesbica nazionale), Alessandro Corona (Sindaco di Atzara), Silvia Pilia (Andala) e Massimo Mele (Mos). Intervengono gli assessori regionali Massimo Dadea (Affari Generali) e Maddalena Salerno (Lavoro), il sindaco di Sassari Gian Franco Ganau, Ettore Ciano (Agedo), Pierpaolo Zara (coordinatore Genitori Democratici), Franco Uda (presidente regionale Arci), Giuseppe Solinas (presidente della circoscrizione numero 4).
 Il dibattito di lunedì sera si propone di illustrare le iniziative in campo (verrà presentata anche la proposta di registro inviata dal Mos alla giunta di Sassari e quella di inserimento del diritto all’orientamento sessuale e all’identità di genere nel nuovo Statuto sardo) aprendo una discussione sulle famiglie, vecchie e nuove, e sui diritti di cittadinanza di cui, gay e lesbiche, e non solo, sono ancora privi.
 In Sardegna la discussione è appena cominciata. Il Mos ha segnalato che «solo il comune di Atzara, in provincia di Nuoro, ha già approvato un registro che riconosce le unioni civili etero e gay».

Martedì 4 Aprile 2006

Mos, la «promessa» del sindaco Ganau all’incontro sui Pacs
«Presto anche il Comune di Sassari avrà il registro per le unioni civili»

SASSARI. «Subito dopo le elezioni politiche, metteremo all’ordine del giorno in consiglio comunale l’istituzione del registro delle unioni civili. Ed è solo il primo passo della battaglia che porterà alla legge sui Pacs». Il sindaco Gianfranco Ganau, ieri pomeriggio, è intervenuto all’incontro dibattito sui Pacs, organizzato dal Movimento omosessuale sardo e dall’Arci provinciale.
 Una promessa, quella del primo cittadino, che gli organizzatori dell’incontro hanno accolto con ottimismo e speranza. In Sardegna soltanto un’amministrazione comunale ha già istituito il registro delle unioni civili. E la «lezione di democrazia» è arrivata da Atzara, un piccolo paese del Nuorese. «Non abbiamo fatto niente di straordinario - ha detto Alessandro Corona, sindaco di Atzara -, nel nostro paese abbiamo fatto soltanto un ragionamento sui diritti elementari degli individui. Una famiglia non è tale perché si fonda sul matrimonio, ma per i legami affettivi che la tengono in vita. Di sicuro i Pacs non attaccano le famiglie». A impedire la formazione di nuovi nuclei familiari - secondo Alessandro Corona - sarebbero, piuttosto, il precariato e la mancanza di lavoro.
 «Sui Pacs si è fatta una grande confusione - ha detto Massimo Mele, del Mos -, forse anche a causa delle elezioni politiche. Dall’annuncio dell’Unione dell’inserimento dei Pacs nel proprio programma elettorale, si è scatenata una discussione isterica, tesa più a confondere le idee, piuttosto che a chiarire il senso della legge. In Italia, forse a causa del Vaticano o di politici poco coraggiosi, la discussione è ancora in alto mare. A sostegno dell’approvazione di una legge nazionale, si stanno muovendo da tempo le regioni e i comuni, con leggi e regolamenti che riconoscono le coppie di fatto, sia eterosessuali che gay. E presto Sassari potrebbe seguire l’esempio di Atzara». All’incontro hanno preso parte anche la presidente della Provincia, Alessandra Giudici, e i rappresentanti nazionali dell’Arcigay e dell’Arcilesbica, Paolo Ferigo ed Eva Mamini.