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VENERDÌ, 07 APRILE 2006 Pagina 25 - Sassari
Pacs: An e Udc contro Ganau

La polemica: «Scelta sbagliata per una città cristiana»

SASSARI. È ancora polemica sull’attacco di An e Udc al sindaco Gianfranco Ganau per l’impegno preso per inserire nell’agenda dell’esecutivo l’istituzione del registro delle unioni civili in città. Un progetto, annunciato qualche giorno fa, che aveva immediatamente innescato la reazione dell’opposizione. A intervenire questa volta è Massimo Mele, presidente del Mos, Movimento Omosessuale Sardo, che parla di «pochezza e vaghezza delle argomentazioni, espresse per semplice opportunismo elettorale» dai capigruppo a Palazzo Ducale dei due partiti di centrodestra.
«Abbiamo letto con estremo stupore le dichiarazione di An e Udc sulla proposta di istituzione di un registro delle Unioni Civili nella nostra città - afferma Massimo Mele in una nota -.Stupore dettato dalla pochezza e vaghezza delle argomentazioni presentate. Quasi che - aggiunge - in mancanza di motivazioni reali, si sia voluto esprimere una contrarietà di semplice opportunismo elettorale».
Mele, a nome del Movimento Omosessulae Sardo, punta l’indice, in particolare, contro l’Udc, che ritiene come «la forza meno titolata ad avversare il riconoscimento delle coppie di fatto avendo come leader nazionale Pier Ferdinando Casini, divorziato e attualmente convivente».
«Certo - attacca ancora il presidente del Mos - la mancanza di una legge sui Pacs non tocca i privilegi di cui gode lui come tutti i parlamentari che, come i giornalisti, hanno da tempo riconosciuto le coppie di fatto, ma solo le loro».
Rispetto, poi, all’obiezione sulla «famiglia cristiana» sollevata dal capogruppo di Alleanza Nazionale Giancarlo Carta, Mele precisa: «Non capiamo bene cosa sia, forse intendevano la famiglia derivante dalla Costituzione italiana e dal codice civile. Noi vogliamo solo sottolineare come la crisi della famiglia tradizionale non sia dovuta all’aumento esponenziale di convivenze ma, semmai, ne sia un effetto. Le cause della crisi - prosegue - vanno piuttosto ricercate in politiche familiari intrise di ideologia ma deboli sul lato pratico che hanno lasciato le famiglie sempre più sole ed in balia di una crescente crisi economica e sociale che ne mina le fondamenta. La progressiva precarizzazione della vita, la mancanza di certezze sul futuro con la conseguente impossibilità di mantenimento della famiglia sono causate piuttosto da scelte politico economiche scellerate di chi utilizza la famiglia come arma politica salvo poi dimenticarsene nei momenti concreti. E sono la precarietà e la frustrazione per un futuro incerto, unite all’idealizzazione mistico-religiosa di una famiglia immaginaria, le cause prime dell’aumento esponenziale della violenza in famiglia».
«L’intervento di An e Udc sembra sorvolare su questo stato di cose - conclude Massimo Mele - e, in un atteggiamento di totale deresponsabilizzazione, se non di connivenza, preferiscono attaccare le legittime aspirazioni di chi, invece, vede nella famiglia ancora un luogo di affetti, di amore, di rispetto e di crescita e sviluppo della personalità».
Infine, un invito ad An e Udc e a quanti si dichiarano contrari ai diritti delle persone: «Noi siamo disponibili a incontri e confronti pubblici in cui esporre le nostre ragioni ed ascoltare le vostre - afferma Mele - e voi?»SASSARI. «Subito dopo le elezioni politiche, metteremo all’ordine del giorno in consiglio comunale l’istituzione del registro delle unioni civili. Ed è solo il primo passo della battaglia che porterà alla legge sui Pacs». Questa la promessa del sindaco Gianfranco Ganau all’incontro organizzato dal Movimento Omosessuale Sardo. Ma sul tema dell’unione delle coppie di fatto in città si è scatenato il putiferio.
Dice Giancarlo Carta, capogruppo di Alleanza Nazionale: «La svolta “zapateriana” del sindaco dimostra che la cosiddetta Unione è sempre più egemonizzata dalla sua componente di estrema sinistra, antagonista e radicale, che in tema di famiglia ha una visione opposta a quella della stragrande maggioranza del popolo italiano». E prosegue: «
Noi riteniamo che il concetto di famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, debba essere la base per lo sviluppo delle politiche sociali in sede nazionale e locale. Ci chiediamo piuttosto quale sarà l’atteggiamento in Consiglio di quelle forze alleate della sinistra, Margherita e Udeur, che si dicono moderate ed ispirate ai principi ed ai valori morali della Chiesa cattolica, autorevolmente indicati da Papa Benedetto XVIº come “non negoziabili”».
Molto duro anche Antonio Piredda, capogruppo dell’Udc: «Durante la campagna elettorale Ganau non ha mai detto ai sassaresi che una volta eletto avrebbe venduto ai Pacs la nobile città dei Candelieri. Nè ha mai scritto che per un pugno di voti avrebbe prevaricato i valori più autentici di Sassari. La scelta sui Pacs rappresenta un tradimento politico: i cittadini, sapendo questo un anno fa, non avrebbero mai votato il centrosinistra». E poi: «Il sindaco non ha diritto di cambiare il lunghi secoli di storia che parlano di Sassari come città democratica e cristiana, estremamente convinta della difesa dei valori fondamentali della vita e della natura umana, ferma e convinta nell’affermare i valori più autentici e profondi della unica e vera famiglia: quella Cristiana».
Secca la replica del sindaco Gianfranco Ganau: «Il consigliere Antonio Piredda, di cui apprezzo la moderazione e l’equilibro, che forse per la vicinanza della scadenza elettorale mostra di aver perduto in questa occasione, usa e stravolge il senso di una scelta a favore del riconoscimento ed estensione dei diritti civili. Nelle mie più profonde convinzioni si tratta di una battaglia di civiltà, che va affrontata senza strumentalizzazioni e forzature, e che trova le proprie ragioni nello stesso dettato costituzionale. I Pacs, e men che meno il Registro comunale delle unioni di fatto, non scalfiscono minimamente i diritti e il ruolo della famiglia. Sono sicuro che Sassari, città dei candelieri e di profonda tradizione solidale, saprà affrontare con la dovuta serenità questa discussione di civiltà, che ovviamente troverà spazio e percorsi nelle opportune sedi consiliari, così come lo ha già trovato in quelli di numerosi consigli regionali e comunali».