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Comitato promotore del Registro delle Unioni Civili

COMUNICATO STAMPA

 

Oggetto: In merito alla discussione sul Registro delle Unioni Civili

 Le ultime prese di posizione contro l’istituzione del Registro delle Unioni Civili nella nostra città evidenziano ancora una volta la confusione sull’argomento e l’esigenza di un chiarimento che fornisca al Consiglio comunale e alla cittadinanza gli strumenti per capire il significato stesso della proposta. Un registro delle Unioni Civili ha infatti valenza comunale e non entra nel merito del diritto di famiglia regolato e tutelato dal codice civile e da una legislazione nazionale, di cui semmai auspica una modifica integrativa. Infatti, il riconoscimento delle Unioni Civili nulla toglie alla famiglia basata sul matrimonio, riconoscendo invece l’esistenza nella nostra società di centinaia di migliaia di nuclei familiari, con o senza figli, basati sulla convivenza così come l’unione di persone basata su legami solidaristici, amicali o di mutua assistenza, come anziani, amici o parenti che decidono di vivere insieme, condividendo diritti e doveri. L’approvazione del registro avrebbe il merito di riconoscere piena cittadinanza a tutte le cittadine e cittadini di Sassari a prescindere dall’orientamento sessuale e dalla forma di unione scelta, nel pieno rispetto dell’articolo 2 della Costituzione italiana che “…riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. Sarebbero invece assai limitate le conseguenze sul piano amministrativo, poiché le competenze comunali in materia riguardano unicamente l’assistenza sociale: case popolari, assegni familiari, asili nido ecc., tutti servizi già oggi riconosciuti anche alle coppie di fatto sia dall’introduzione del concetto di “famiglia anagrafica” (1989) sia dalle modifiche ai regolamenti comunali, come nel caso del regolamento per l’assegnazione degli alloggi popolari modificato nel 1993.

Stando così le cose risulta piuttosto triste la posizione del Forum delle famiglie che, nella disperata ricerca di una motivazione plausibile alla sua contrarietà, riduce la famiglia, in un’ottica meramente utilitaristica, a semplice centro di produzione e riproduzione a basso costo, in totale spregio, oltre che delle unioni di fatto, anche delle coppie sposate ma sterili, considerate non-famiglie.. Visione opposta a chi, come noi, considera invece la famiglia come un insieme di relazioni, sentimenti e compartecipazione allo sviluppo della persona e alla crescita sociale che la rende cellula fondamentale e centro propulsore della società.

Tutta questa strumentale confusione non nasconde però la reale motivazione della loro contrarietà: il riconoscimento dell’affettività omosessuale con conseguente riconoscimento di piena cittadinanza alle persone gay e lesbiche.

Su questo punto crediamo sia impossibile una mediazione o un confronto con chi considera le persone omosessuali come non normali o cittadini di serie B a cui non devono essere riconosciuti elementari diritti di cittadinanza come il diritto all’affettività e ad una vita in comune.Rifiutiamo il livello mistico religioso della contrapposizione tra la “famiglia naturale” e gli altri tipi di unione, poiché il riconoscimento di diritti oggi inesistenti non minaccia in alcun modo diritti già acquisiti, ma semmai amplia le possibilità e le tutele per tutti quei cittadini e cittadine oggi non riconosciuti e tutelati da uno Stato laico e democratico. Riconoscere le Unioni Civili significa semplicemente riconoscere il diritto di persone adulte ad indicare pubblicamente il partner prioritario della loro vita, quello cioè autorizzato ad andarli a trovare in carcere o in ospedale, a subentrare nel contratto d’affitto o ricevere la sua pensione in caso di morte e così via. Perché questo diritto dovrebbe essere negato?

E’ forse per questo che in tutta Europa, con eccezione di Italia e Irlanda, le Unioni Civili etero ed omosessuali sono già da tempo riconosciute e sostenute anche da partiti cattolici e conservatori, tanto che già dal 1994 il Parlamento Europeo ha approvato risoluzioni sui diritti delle persone invitando gli Stati membri ad estendere tutte le tutele previste dalla legislazione anche alle persone omosessuali. Concetto ribadito anche nella proposta di Costituzione europea già ratificata dal nostro parlamento.

Il Comitato promotore a sostegno della istituzione del Registro delle Unioni Civili ha avviato in città una mobilitazione che ha già raccolto migliaia di firme, a dimostrazione di una città sensibile e aperta. Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini di Sassari, che ancora non lo abbiano fatto a firmare la petizione a sostegno dell’approvazione del registro delle Unioni Civili nella nostra città e a partecipare a tutte le iniziative in programma.

Comitato promotore del Registro delle Unioni Civili è costituito da:

 Agedo, Arci regionale, Ass. Girovagando, Associazione Italia-Cuba, circ. culturale Borderline, Ass. per il Rinnovamento della Sinistra, Ass. Noi Donne, AUSER, Centro amico, Circolo Progetto Progressista, CGIL, Collettivo Studentesco, collettivo femminista Andala, Coop. Equo Mondo, Coop. Theatre en Vol, DS Sassari, Fontamara, IRS, La Rosa nel Pugno, Libreria Odradek, Movimento Omosessuale Sardo, PdCI, Progetto Sardegna, Rifondazione Comunista SS, Spazi infiniti (testata giornalistica), U.D.S., Verdi.

Per Info e adesioni: unionicivili@yahoo.it