17 NOVEMBRE 2007
GIORNATA INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
Il 17 Novembre 2007 gli studenti sardi scendono in piazza per rivendicare una scuola e un’università:
PUBBLICA : IL SAPERE È UN BENE COLLETTIVO!
- Raddoppio della percentuale del prodotto interno lordo riservata all’istruzione pubblica prelevando i soldi dall’abolizione dei finanziamenti alle scuole private e delle spese militari.
- Ritiro della riforma Moratti, dell’autonomia scolastica e dei buoni scuola delle regioni.
- Fuori i privati dall’università. La ricerca deve essere orientata dalle esigenze di studio e non dalle esigenze delle aziende.
GRATUITA : IL SAPERE NON È UNA MERCE!
- Abolizione totale della tassa regionale per il diritto allo studio, perché i diritti non si devono pagare.
- L’abolizione della mora di ben 1 euro al giorno per i ritardi nelle pratiche di iscrizione all’Università.
- L’abolizione della tassa di 9 euro a credito per ogni esame sostenuto oltre quelli previsti per gli studenti lavoratori iscritti con modello part-time.
- Libri in comodato d’uso a disposizione degli studenti nelle scuole medie inferiori e superiori. Per ogni testo messo in lista d’esame devono essere garantite un adeguato numero di copie nelle biblioteche di facoltà.
- Immediato congelamento dei prezzi di libri e materiale scolastico.
- Il potenziamento dei servizi pubblici: contro la gestione privata dei servizi mensa e abitativi e per la gratuità dei trasporti.
- Convenzioni tra Comune e Università che regolino gli affitti delle case per gli studenti fuori sede. Richiediamo un piano regolatore dell'urbanistica cittadina che si occupi della riattribuzione delle case sfitte e abbandonate a studenti fuori sede, pendolari e stranieri.
- Le borse di studio devono essere legate principalmente al reddito e non al merito e il merito stesso deve privilegiare la media dei voti e non i CFU accumulati.
DEMOCRATICA : IL SAPERE È AGIRE!
- Pariteticità delle rappresentanze democratiche degli studenti,del corpo docente e dei lavoratori della scuola nei consigli d’istituto, negli organismi d’Ateneo e nei consigli di facoltà.
- Istituzione nelle Università del diritto di assemblea sul modello delle scuole superiori con raccolta firme e sospensione delle lezioni per permettere a tutti di partecipare all’assemblea.
- Elezioni universitarie su base annua
- Un tavolo di contrattazione tra Regione e Associazioni di rappresentanza categoriale degli studenti
- Presenza di locali autogestiti dagli studenti in ogni scuola e facoltà così come previsto dallo statuto delle studentesse e degli studenti. Ogni aula autogestita deve essere sempre aperta e fornita di pc e connessione internet gratuita.
- Diritto di affissione politica
- Bilanci economici di Scuole e Facoltà universitarie aperti e partecipativi, cioè pretendiamo che vengano resi noti a tutte le componenti (compresi i rappresentanti degli studenti) e che siano discussi all’interno delle assemblee studentesche prima che all’interno del consiglio.
- Abolizione del voto di condotta.
LAICA E MULTICULTURALE: IL SAPERE È AUTODETERMINAZIONE!
- Senza discriminazioni in ambito religioso sessuale o razziale. Una istruzione che nell’approccio didattico sia priva di concetti o strutture di lettura sociale sessiste, misogine, fallocentriche, maschiliste, omofobe.
- Istituzione dalla terza media, fino ai 18 anni, dell’ora di informazione sessuale.
- Maggiore verifica della didattica, aggiornamento dei programmi e istituzione di cattedre nel rispetto di storia, lingua e cultura che ci caratterizzano.
- Maggior spazio per le politiche giovanili rivendicando nelle scuole il diritto di qualsiasi gruppo studentesco, politico o religioso, (purchè non lesivo di diritti umani e civili) di tenere le proprie attività il pomeriggio.
- Reali agevolazioni economiche e facilità di inserimento per gli studenti immigrati.
- Adeguamento del servizio mensa alle diversità culturali e/o religiose presenti nell’ateneo.
DI QUALITÀ’ : IL SAPERE È IL FUTURO!
- Abolizione del numero chiuso per un libero accesso ai saperi.
- Potenziamento del DPR 567 e sua amministrazione a dovere, interpellando in primis gli studenti e soddisfando le loro priorità dato che questi soldi sono riservati unicamente ai progetti studenteschi, mentre nella maggior parte dei casi vengono spesi dai presidi e dai professori a vantaggio dei loro interessi.
- Corsi di recupero pomeridiani e facoltativi che si svolgano durante tutto l'anno e ripetizioni delle lezioni universitarie per agevolare la condizione degli studenti lavoratori. Nessun obbligo di frequenza, ma diritto alla frequenza nelle facoltà.
- Istituzione dell’insegnamento di Educazione stradale.
- Non più di un'interrogazione o di un compito in classe al giorno, non più di tre verifiche a settimana nelle scuole e 11 appelli d’esame all’anno perché ogni studente possa scegliere quando sostenere l’esame.
- No agli stage ed al tirocinio gratuiti: gli stage si devono svolgere solo se regolarmente retribuiti e sotto il controllo delle rappresentanze sindacali.
- I corsi di formazione professionale devono avere luogo dopo il diploma e devono essere completamente gratuiti e gestiti dallo Stato.
Collettivo Studentesco, Federazione Giovanile Comunisti Italiani, Circolo Studentesco “Maiakovskij” Giovani Comunisti del PRC, Movimento Omosessuale Sardo Studentesco, Sinistra Giovanile, Unione degli Studenti
|