Nazisti in cattedra
Lettera aperta del MOS al Presidente Renato Soru e al Rettore dell'Ateneo di Cagliari Pasquale Mistretta, in merito al caso del prof. Pietro Melis, docente di Storia della filosofia alla facoltà di Scienze dell'educazione e autore del libro razzista e omofobo "
Scontro tra culture e metacultura scientifica: l’occidente e il diritto naturale "
Con il colpo ad effetto, messo a segno dalla Procura di Cagliari proprio il giorno della memoria, ovvero l’incriminazione del prof. Melis e il sequestro del suo libro, e le scuse del Rettore Mistretta alla comunità ebraica, si potrebbe pensare chiusa la vicenda.
Eppure un forte senso di amarezza ci attanaglia. Certo, le farneticazioni del prof. Melis sugli ebrei fanno rabbrividire, ma avremmo gradito sentire anche una condanna per le frasi offensive, volgari e discriminatorie contro gli omosessuali presenti sullo stesso libro che hanno sofferto nei lager e soffrono ancora oggi nel “lager della condanna sociale”. Invece, su di noi il silenzio assoluto.
Non tutti sanno che anche gli omosessuali, marchiati con un triangolo rosa, furono perseguitati e rinchiusi nei campi di concentramento a partire dal 1934 e quasi nessuno sa che, dopo la liberazione dai campi e la fine del nazismo, agli omosessuali non fu riconosciuto alcun risarcimento e furono anzi costretti a continuare a nascondersi. Infatti la legislazione antiomosessuale rimase fino alla fine degli anni ’70 e gli omosessuali continuarono ad essere perseguitati e rinchiusi. In Italia invece il confino fascista fu sostituito dall’emarginazione cattolico e dalla repressione poliziesca e il risultato non cambiò molto.
Oggi la dinamica è la stessa.
Frasi come “gli omosessuali che ricercano un riconoscimento giuridico dell’inculamento”, o “Le loro manifestazioni per le strade dovrebbero essere proibite, non perché immorali, ma a causa del senso di repulsione fisica che possono generare (pag 31)”, o ancora “…essendo gli omosessuali errori della natura (PAG 40)”, o ancora frasi da perfetto ignorante come “… l’OMS, sotto la pressione degli omosessuali, ha dichiarato che l’omosessualità non è una malattia. Se non lo è fisicamente lo è, tuttavia, psichicamente (pag 30, nota 43)” non meritano forse le scuse ufficiali di chi quel libro l’ha finanziato e ha permesso che diventasse un testo di studio?
Anche noi avremmo voluto presentare una denuncia contro il prof. Melis, come hanno fatto quegli ebrei che si sono sentiti insultati dal suo libro razzista. Ma la legge Mancino non ce lo permette, discriminare un omosessuale, in Italia, non è reato.
Infatti il professor Melis è in buona compagnia; tra “la lobby dei culattoni” del ministro Tremaglia, “i pedofili” del ministro Buttiglione, i licenziamenti del ministro Tremaglia e “uno stato di diritto differenziato” per il ministro Fini, oggi per gli omosessuali la vita non è molto facile.
Ma per diventare ministro non è richiesta né eleganza, né cultura, né conoscenza politica, e, per fortuna, questi bifolchi razzisti il prossimo anno saranno a casa. Ma per diventare docente di filosofia, in una Facoltà che si prefigge di formare gli insegnanti di domani, queste caratteristiche non dovrebbero essere essenziali?
Signor Rettore, Presidente Soru, le Vostre parole sul rifiuto del razzismo e dell’antisemitismo e sulla tradizionale apertura del popolo sardo verso le altre culture e le altre razze non ci soddisfano.
La Sardegna, purtroppo, non è un paradiso e le discriminazioni, le violenze, i suicidi e gli omicidi di persone omosessuali sono all’ordine del giorno. E di questo, anche voi, con i vostri silenzi, siete responsabili.
Noi amiamo la Sardegna e vogliamo prendere parte a questa nuova stagione di crescita e di sviluppo economico e sociale di una terra e di un popolo che ha sempre mostrato un’identità e un valore tali da renderci fieri di essere sardi. La nostra prossima battaglia sarà indirizzata all’inserimento del diritto al libero orientamento sessuale nel nuovo Statuto della Sardegna, e speriamo di avervi al nostro fianco.
RiconoscerCI e pronunciare il nostro nomepotrebbe essere un buon inizio.
L’assemblea del Movimento Omosessuale Sardo
Sassari 29 Gennaio 2005
Alleghiamo di seguito la lettera di accompagnamento al libro di Pietro Melis “Scontro tra culture e metacultura scientifica: l’occidente e il diritto naturale”
Il testo inviato a Franco Grillini, parlamentare DS:
“Saggio inviato d'ufficio a 140 biblioteche italiane e straniere, e da me personalmente a molti filosofi italiani (tra cui tutti quelli citati), a molti politici (a quelli della Lega per complimentarmi, agli altri per il motivo contrario), oltre che ad alcuni noti omosessuali, i quali, se vogliono essere considerati normali, ed avere un riconoscimento giuridico dell'inculamento, debbono dimostrare che è falso che la natura ci abbia dato il culo soltanto per cagare.”
Pag. 30
“…l’omosessualità è il risultato degli errori dovuti al complesso meccanismo della differenziazione sessuale, che non ha funzionato come normalmente avrebbe dovuto funzionare. Dal punto di vista scientifico è innegabile che gli omosessuali sono degli anormali, incolpevoli risultati di errori del sistema riproduttivo”.
Nota 43 “Nella perdita del riferimento alla natura, invece, l’OMS, sotto la pressione degli omosessuali, ha dichiarato che l’omosessualità non è una malattia. Se non lo è fisicamente lo è, tuttavia, psichicamente”.
Pag. 31
“gli omosessuali… non possono pretendere di essere considerati normali e di essere equiparati agli eterosessuali per avere riconosciuti gli stessi diritti di coppia degli eterosessuali, che sarebbero costretti a farsi carico con le tasse di una pretesa normalità e dei pretesi diritti di coppia degli omosessuali, i quali possono sostituire l’istituzione pubblica della pensione di reversibilità con il sistema dei contributi versati ad una società di assicurazione …”
“Le loro manifestazioni per le strade dovrebbero essere proibite, non perché immorali, ma a causa del senso di repulsione fisica che possono generare imponendo l’anormalità sessuale come spettacolo”.
Pag. 40
“Per quanto riguarda il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, non è necessario essere cristiani per avvedersi che si tratta di un assurdo giuridico proprio alla luce del diritto naturale, essendo gli omosessuali errori della natura”
Pag. 60
“Quando l’ignoranza delle conoscenze scientifiche, come quella di Vattimo, impregnato di sole conoscenze letterarie, viene portata in cattedra si arriva ad un pensiero che, più che essere debole, è spento. E’ evidente che all’omosessuale Vattimo fa comodo ritenere che la distinzione tra eterosessuale ed omosessuale sia solo un fatto culturale e non naturale perché per lui la natura, intesa come verità oggettiva, non esiste, essendo solo un’interpretazione”. |