"Arcadia": Il comunicato del MOS sugli arresti per terrorismo in Sardegna
 
 

solidarietà agli arrestati/e e indagati/e nell’operazione Arcadia

 

Ridicola, assurda ma preoccupante. L’operazione “Arcadia”, dal nome dell’astronave di capitan Harlock, quasi a sottolinearne la dimensione fantasy, è l’apoteosi delle farneticazioni isteriche dell’ex ministro Pisanu sull’eversione sarda. Anni di allarmi per giustificare la pesante militarizzazione del territorio con enorme sperpero di denaro pubblico, e la criminalizzazione di una logica protesta popolare contro la crisi economica e lo sfruttamento di un territorio per addestramenti e sperimentazioni militari. Dagli anarco-insurrezionalisti, ai marxisti leninisti passando per gli indipendentisti: e chi più ne ha più ne metta! Ma oggi c’è poco da ridere: dieci persone sono finite in carcere e 44 sono state indagate con accuse pesantissime come l’associazione eversiva a fini terroristici. Una manciata di bombette e petardi, quasi mai esplosi, ma tutti molto puntuali, come quella di Sassari del 2003, che seguì di pochi giorni l’allarme terrorismo dell’allora Sindaco Campus, inizialmente attribuite agli arrestati sono ora diventati solo due episodi. Tra gli inquisiti/e persone aderenti ai gruppi politici più disparati, con un concentramento di fuoco sull’organizzazione di A Manca pro s’indipendentzia, il cui gruppo dirigente è finito quasi interamente a Buoncammino. Militanti politici, da sempre in piazza a protestare contro la repressione, la guerra, la militarizzazione della Sardegna, in difesa dei lavoratori, dei migranti e degli studenti, con un occhio sempre rivolto al diritto all’autodeterminazione del popolo sardo. Nel bene e nel male si sono sempre assunti la responsabilità della loro azione politica, sempre svolta alla luce del sole e a viso scoperto. Tra gli indagati anche un militante del MOS, al quale sono stati sottratti computer e documenti, tra cui una raccolta di documenti sull’omofobia (la discriminazione verso gay e lesbiche), uno studio psicologico sull’omosessualità e le petizioni già firmate a sostegno dell’approvazione del registro delle Unioni Civili nella nostra città. Materiale “scottante” che sarebbe bene che anche i magistrati e i poliziotti leggessero. Sulle firme alla petizione invece, non ci contiamo molto. Ironia a parte esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutti gli e le arrestate e indagati/e e chiediamo l’immediato rilascio di tutte le persone finite in carcere con la restituzione di tutto il materiale a loro sottratto.

 

Il direttivo del Movimento Omosessuale Sardo

14 Luglio 2006